L'autunno del Terra: 3 rossi per il cambio stagione
E' arrivato l'autunno e, come ogni anno, torna prepotente la voglia di rosso. Sui nostri scaffali tantissime riconferme ma anche molti nuovi vini da provare per affrontare il calo delle temperature.
Oggi ve ne proponiamo 3. Vini che ci hanno colpito ed emozionato, che abbracciano i principi di artigianalità e autenticità che da sempre contraddistinguono le nostre scelte.
Langhe doc Rosso 2020 "Adesso" Az. Agricola Camparo
Siamo in Piemonte, nella Langhe, terra di vini, di nocciole e di grandi tradizioni gastronomiche. L'azienda agricola Camparo produce da 3 generazioni vini e nocciole, seguendo i dettami dell'agricoltura biologica. La cura dei terreni portata avanti senza l'utilizzo di prodotti di sintesi si affianca ad una vinificazione naturale, volta a preservare la purezza del frutto e le sue caratteristiche organolettiche.
La posizione dei vigneti con un’esposizione a sud e sud-est e la presenza di terreni argillosi calcarei rappresentano le condizioni ottimali per la produzione di vini longevi e di grande struttura. Qui, nella migliore delle tradizioni enologiche delle Langhe, si coltivano i vitigni che danno vita a grandi rossi: Barolo, Nebbiolo, Barbera, insieme a vini più freschi come il Dolcetto e il bianco Favorita.
Il Langhe rosso è il frutto di un blend di dolcetto, nebbiolo e barbera vinificati separatamente. La barbera e il nebbiolo affinano in botti di rovere francese 25 hl e/o barriques di rovere francese di secondo/terzo passaggio per 12 mesi; mentre il dolcetto affina in vasche di acciaio.
Questo rosso esalta le caratteristiche dei 3 vitigni e segue la tendenza dei rossi moderni con spiccate doti di bevibilità, finezza e artigianalità. Un rosso con buone capacità di invecchiamento ma da bere anche ADESSO. Versatile, dall'aperitivo al pasto per la bella acidità che lo contraddistingue. Insomma è un rosso che tira fuori i muscoli ma con delicatezza, che lascia maggiore spazio alla freschezza mettendo da parte, almeno per ora, opulenza e robustezza.
Teroldego Vigneti delle Dolomiti 2021 Foradori
Elisabetta Foradori si è affermata nel corso degli anni come una delle più influenti donne del vino in Italia, e si è guadagnata il titolo di Signora del Teroldego. Suo il merito di aver portato ad una rivalutazione del teroldego e, in generale, dei rossi trentini. Si definisce una "custode della terra" e in effetti i suoi vini sono piena e profonda espressione della sua terra. Le vigne sono coltivate secondo i principi della biodinamica, con sistemi ad alta densità e a spalliera. In cantina si privilegiano le vinificazioni in anfora, secondo una tradizione molto antica, e non si usano lieviti selezionati. La filosofia produttiva è perfettamente riassunta da questa frase di Elisabetta: “Cogliere le sottili differenze esistenti in natura, ascoltandola, per preservare la sincerità del carattere dell’uva nell’espressione del suo luogo d’origine”.
Il suo Teroldego 2021 rappresenta il frutto delle capacità di Elisabetta e del suo staff nel fare vini espressivi, territoriali e mai banali.
Questo rosso che affina per 20 mesi in botte, esprime in maniera straordinaria le potenzialità di questo vitigno con il suo sorso ricco e polposo che lascia spazio ad una bellissima acidità e ad una spiccata sapidità. Media struttura, ottima beva. Grande riconferma.
La Colline en Flamme 2021 Romain Paire - Domaine des Pothiers
Romain Paire è stato definito "scoperta dell'anno" dalla rivista francese Revue du Vin de France, un riconoscimento importante per il giovane vignaiolo talentuoso del Domaine des Pothiers, una piccola azienda della Cote Roannaise a conduzione famigliare. La famiglia gestisce 18 ettari vitati coltivati in biodinamica, principalmente destinati alla coltivazione del Gamay Saint Romain. Le vinificazioni si svolgono senza inoculo e senza solforosa. Le selezioni parcellari sono maturate in fusti di rovere usati da 500 litri mentre le altre cuvèe sono gestite con cemento e tini tronco conici.
Questo Gamay ci ha stupito per la sua agilità. La Colline en flamme è un rosso di puro piacere, svela note che rimandano ai frutti di bosco e alle spezie scure e presenta tannini armoniosi. La vinificazione prevede l'utilizzo di uve diraspate per due terzi. Solo cemento e vetro per questo vino succoso, da bere a grandi sorsi, che non disprezza le temperature di servizio dei bianchi. Una bottiglia da bere e bere ancora!
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