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Parcella situata nel lieu-dit “En Bully”, nella parte alta della Côte di Pernard. Vinificazione essenziale ed estrazione delicata per un Pinot Nero gastronomico e gioioso, da bere a grandissimi sorsi
Le lentiggini che colorano un volto diafano, una corporatura longilinea e una voce pacata. L'immagine di Claire Naudin sembra preludere alle trasparenze dei vini che dal 1994 produce nell'azienda famigliare a Magny-Lès-Villers, un minuscolo villaggio in bilico tra le Hautes Cotes. Il Domaine conta 21 ettari vitati, l'80% dei quali in AOC regionali a cui si aggiungono parcelle di rango superiore nella Cote de Nuits e un appezzamento nel grand cru Echezeau.
Negli ultimi anni quella che era già una vinificazione all'insegna della sensibilità, si è fatta ancora più minimalista in ossequio a quello che Claire chiama "metodo intuitivo": solforosa utilizzata solo prima dell'imbottigliamento e in dosi omeopatiche, nessun inoculo di lieviti, nessuna filtrazione e spostamento delle masse per gravità. I rossi sono vinificati a grappolo intero con l'utilizzo della carbonica, per stimolare una pre fermentazione intracellulare.
Così nascono vini eleganti e rarefatti che si sono imposti come un vero punto di riferimento tra i palati più esperti. Nelle annate un cui la natura lo consente si producono 110/130.000 bottiglie.
Nome del vino: La Plante
Annata: 2023
Denominazione: Bourgogne Hautes Cotes de Beaune
Provenienza: Francia-Borgogna
Vitigni: Pinot noir 100%
Estensione e tipo d’impianto: 0,65 ettari
Grado alcolico: 11,5%
Formato: 75 cl
Bottiglie prodotte: 3702
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